Ciò che davvero non ci è piaciuto è l'organizzazione (o meglio la disorganizzazione) del personale extra-pista, vale a dire delle hostess e ragazze che gravitavano senza alcun coordinamento. Un evento del genere che brilla per concept e per gestione sportiva non può cadere su un tassello così delicato. Dal momento dell'arrivo, al promesso welcome coffee che nessuno ci ha offerto, fino allo smistamento dei gruppi e a quell'azione che sarebbe così importante di "gestione" dei clienti nei momenti morti, ci siamo trovati di fronte a 4/5 ragazze con pochissima voglia di sorridere, una grandissima voglia di terminare la giornata (erano solo le 17.30...) e, soprattutto, con la brutta abitudine di parlare ad alta voce dei fatti propri o peggio ancora di criticare ciò che stavano facendo.
Davvero incomprensibile e talmente evidente e ripetuto, che la cosa è stata notata con fastidio anche dagli altri componenti del nostro gruppo (il numero 25 per essere precisi).
Ora capiamo che il sabato si voglia fare altro. Capiamo che c'erano 33 gradi. Capiamo che era evidente che a nessuna (o quasi) di loro fregasse alcunché di motori e traiettorie, però se erano lì è perché qualcuno le ha scelte e pagate. Insisitiamo su questo punto perché conosciamo molto bene le realtà come questa all'estero e mai succederebbe niente del genere. Recentemente siamo stati alla Dream Racing di Las Vegas, creata e gestita da italiani. Dal primo istante in cui si entra, sino all'ultimo in cui si esce, tutte le persone coinvolte hanno una sola missione: farti sentire un pilota. Prudente, consapevole, ma pilota. Ne fanno anche un'intelligente strategia commerciale, giustamente.
Peccato per questa nota stonata, che non ha però tolto la gioia di aver partecipato a un evento brillante, sebbene troppo breve (il nostro gruppo da programma aveva 17.40 - 19.40). Alle 18.30 hanno spento i simulatori e dichiarato conclusa l'attività: ma perché?!? Due di noi non hanno neanche potuto provare il simulatore.
Dunque, brave le concessionarie Autobi di Genova e Castelli & Carteni di Pavia, bravissimi i piloti e il loro coordinatore di DrivIncentive e pessimo il servizio hostess. Per fortuna, alla fine, si ricorda il retro della JCW che spinge nell'ultima curva a destra prima del rettilineo del divertentissimo Circuito Tazio Nuvolari.